The Second Renaissance
     
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 Il fiore di Mnemosine


Informazione
Il fiore di Mnemosine

Libro

pp. 102    9,30 € Acquista
 
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Romanzo di Enzo Fontana.
 

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Abstract
Pesante è il retaggio dell'uccisione del padre, tanto da richiedere, nelle società dotate di memoria, il pasto totemico come appagamento delle inquietudini. Da noi, presso cui la memoria è ridotta a fuggevoli immagini, è permessa solo la nausea: nausea di chi la violenza l'ha vissuta e nausea per chi la violenza la sa solo parlare.
Quanto ho detto finora potrebbe avere generato l'idea che ci si trovi di fronte a un testo, l'ennesimo, sulla lotta armata. No, non è un libro sulla lotta armata, anche se nasce dentro il suo cuore. È un romanzo esistenziale, la cui trama si dipana attraverso miti vissuti nella loro attualità. Scrutati da una grata, i tramonti sulle Eolie hanno portato Enzo sulla rotta di Odisseo e nel cuore della tragedia: nelle pagine di questo libro scorre una poesia aspra e malinconica, segnata dalla presenza, allo stesso tempo materica e intangibile, del Fato.
Si tratta di un'opera di qualità: al lettore potrà piacere o dare fastidio, non certo lasciarlo indifferente. Enzo, infatti, al contrario di molti brigatisti che si sono improvvisati scrittori di un giorno, è scrittore vero: anche in questo, senza dubbio, è originale.
(Cecco Bellosi)

Un racconto sulla lotta armata tra mito e realtà La figura di Mnemosine, madre delle muse e dea della memoria, aleggia in questo libro influenzandone la trama e lo stile. Mnemosine diviene qui memoria storica degli anni settanta narrata da un protagonista di primo piano della cronaca italiana. Ma si avvertono anche le muse in questa prosa scorrevole, suggestiva, in cui Fontana, brigatista condannato a 26 anni di carcere, accosta lotta armata e mitologia, raccontando l'età "dell'oro e del piombo" della nostra nazione. Dal carcere parla al lettore di Cina e Vietnam, di Ulisse e dell'ideologia, di vincitori e vinti con la convinzione che «in nessun tempo e in nessun luogo, mai ho creduto che potessimo vincere. Per assurdo che possa apparire, non ho auspicato la nostra vittoria, giacché questa sarebbe forse divenuta la sconfitta peggiore. Trovo insopportabile la cultura dei vincitori, sempre pervasa di arroganza, del culto di se stessa e di miti predati. Provo tenerezza solo per le cause perdute, la lotta armata era tra queste».
 
Relazioni
Enzo Fontana (Scrittore)
siti di riferimento www.spirali.it (sito)
eco di stampa Enzo Fontana, Dalla perduta gente a riveder le stelle. Con Dante, Fabio Poletti (04-05-2003)







 
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