The Second Renaissance
     
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Vittorio Mathieu
La voce, la musica, il demoniaco

Collana: l'alingua

pp 182   20,00 €
Anno pubblicazione: 2005
ISBN: 9788877700940

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Saggio di Vittorio Mathieu.
 
Scheda
Riproduzione anastatica: settembre 2005.
Prima edizione italiana: settembre 1983.
 
Abstract
La musica non presuppone nulla: significa solo se stessa. Può insinuare, così, in noi la tentazione luciferina di essere i padroni della natura, di poter costruire una natura a nostro arbitrio. L'autore segue attraverso la storia le principali tappe in cui il demoniaco si manifesta nella musica, come tentazione intellettuale più che come sensualità, fino al romanticismo in cui la musica, dissolta la realtà, finisce con il dissolvere se stessa.
Il saggio finale si domanda perché l'interpretazione musicale sia necessaria. L'interprete riporta nel tempo l'unità sovratemporale della musica, muovendo dal suo senso senza significato: capisce e fa capire la musica non quando concatena un suono con l'altro ma quando fa uscire l'insieme dei suoni dal senso unitario della composizione.
 

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Indice
IL DEMONIACO NELLA MUSICA

I. La favola di Orfeo
II. Il brivido del Nulla
III. Il tradimento dell'Uno
IV. Da Orfeo a Don Giovanni
V. Il moto perpetuo
VI. La matrice della natura
VII. La tentazione demiurgica
VIII. La tentazione dell'autosufficienza
IX. Demoniaco sensuale e meccanismo
X. Le colonne d'Ercole dell'inorganico
XI. Dalla parola alla musica
XII. Pianificazione intellettuale
XIII. Il ritorno del demiurgo
XIV. La fine del demoniaco nella fine della musica
XV. In cerca di salvezza


LA DISSOLUZIONE DELLA REALTÀ NEL ROMANTICISMO


SAGGIO SULL'INTERPRETAZIONE MUSICALE
I. Perché un'interpretazione?
- Esecuzione e interpretazione
- Il comporre
- Il "senso" non è composto
- La persona, veicolo della sensibilità
- L'unità della musica è fuori del tempo
- L'interprete riporta la musica nel tempo

II. La dimensione dell'interpretazione
- Dal senso ai segni, non viceversa
- Né emozioni antecedenti, né purismo
- Il "logos" della musica
- Ogni musica dà a sé la propria "ragione"

III. L'unità dell'interpretazione
- Che cosa identifica un'opera d'arte?
- L'identità è sempre dinamica
- La "personalità" dell'opera
- L'incarnazione e la grazia

IV. Interpreti buoni e cattivi
- L'interprete "parla"
- Che cosa significa "capire"
- La fede, atteggiamento di fondo
- Unità del vivente
- La glossolalia
- Il paradosso di Diderot

V. Caratteri della buona interpretazione
- La sensibilità antecedente
- Lo slancio
- Il rilievo
- La "parusia"
 
Relazioni
siti di riferimento
www.spirali.it (sito)
 
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